dedicato a Romolo Liberale, amico e poeta
Il Principe: storie di un lago che non c’è più e di eterne prepotenze.
Una storia e le storie che hanno creato il territorio abruzzese, insieme ad un certo modo di essere italiani.
Uno spettacolo che attraversa due secoli: dal prosciugamento del Lago Fucino, all’avvicendarsi della dinastia Torlonia nel latifondo e nelle guerre mondiali, per arrivare alle lotte contadine degli anni ’50.
Quadri di memoria che richiamano il mito di un lago senza tempo in una narrazione orchestrata con avvenimenti della terra d’Abruzzo, mostri di antiche leggende e mostruosi personaggi che ancora caratterizzano la storia dell’Italia contemporanea.
Lo spettacolo si inserisce nel più ampio progetto di ricerca
SUB AQUAS
volto a condensare processi e prodotti di diversi linguaggi artistici
intorno al tema comune della memoria sommersa.
drammaturgia Stefania Evandro, Antonio Silvagni
con Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Stefania Evandro
musiche originali Giuseppe Morgante
realizzazione scene e oggetti Ivan Medici
luci e audio Davide Fedele
costumi Scenotecnica Lanciavicchio
foto di scena Alessandra Sabatini
organizzazione Elisabetta Andreetti, Maurizio Sacchetto
regia Antonio Silvagni
Note di regia
La memoria del nostro computer si può formattare, ripulire, cancellare.
Eppure quello che è stato, quello che il computer ha visto, quello che ha vissuto lascia delle tracce.
Anche la nostra memoria di donne e uomini contiene a nostra insaputa immagini, accadimenti, luoghi che si sedimentano in qualche angolo e magari riemergono inaspettatamente. Sorprendendoci.
La memoria collettiva di un territorio può invece subire delle amnesie che determinano una cesura completa con il passato e queste diventano con il trascorrere del tempo rimozioni definitive, destinate all’oblio, tanto da non lasciare alcuna traccia del loro passaggio, e tanto da consentire un riproporsi di dinamiche sociali e culturali che già in un recente passato hanno duramente provato una popolazione; questo territorio è sicuramente la Marsica, probabilmente l’Abruzzo forse l’Italia.
Viviamo nella Marsica, una terra che come nessun’altra ha subito cambiamenti radicali negli ultimi 150 anni: il prosciugamento del lago Fucino (terzo lago d’Italia), il terremoto del 1915 (uno dei più cruenti della storia d’Italia), la guerra e le lotte contadine della Marsica, eventi che hanno portato all’attuale assetto del nostro territorio.
Eppure di tutto questo non c’è traccia …
Nel frattempo in Italia ‘nuovi principi’ prendono il posto dei vecchi, ma facciamo fatica a notare il cambiamento; la maggior parte di essi passa inosservata pur condizionando la vita dei più.
Solo alcuni -i più disinvolti- si fanno notare, lasciandoci un senso di nostalgia per il ‘vecchio principe’ per la sua indifferenza e per la sua evidente crudeltà.