Una storia d’amore
di Francesco Niccolini
una produzione Teatro Lanciavicchio
con Rita Scognamiglio e Angie Cabrera
musiche originali Giuseppe Morgante
immagine della locandina Violinoviola
costumi e scenografia Scenotecnica ‘Ivan Medici’ grazie a Vittoriano Ciaccia per averci parlato delle api
regia di Antonio Silvagni
Partono e ritornano, si radunano e si disperdono, ma non è chiaro cosa desiderino. Inscenano una quantità di spettacoli inesplicabili. Tutto questo è miracoloso, ma nulla vi muta mai. Sono millenni che le api vivono seguendo leggi meravigliose, ma tali leggi da millenni rimangono identiche a se stesse.
Maurice Materlinck, La vita delle api
Le api sono un popolo meraviglioso, nel senso che se lo conosci un po’ resti a bocca aperta: la complessità, la ricchezza, le regole, i compiti, le danze, la stagione degli amori, e soprattutto l’infinita quantità di doni che sono in grado di fare. Non solo miele, polline e propoli, ma più ancora essere le custodi di molta della frutta e della verdura che mangiamo: senza il lavoro quotidiano delle api che scambiano i pollini dei fiori, non avremmo meloni, ciliegie, albicocche, zucchine, pere, mele e molto altro. Le api sono un bene preziosissimo sul pianeta Terra.
Proprio per questo è estremamente pericoloso perderle. Eppure, è uno dei grandi rischi che stiamo correndo: l’inquinamento ha un effetto devastante sulle api. Loro, che sono abituate a orientarsi misteriosamente, che sanno trovare i fiori giusti, insegnare la strada a tutte le altre api e poi tornare all’alveare, a causa dei pesticidi sempre più diffusi nelle campagne, perdono l’olfatto e soprattutto la memoria. Questo le manda in confusione: non riescono a ritrovare la strada di casa, si perdono e muoiono.
Anche il vecchio Giacomo ha perso la memoria. È un vecchio apicultore. Di più: un allevatore di api regine. Le salva, le fa crescere e le dona agli alveari rimasti orfani di regina. Vive ai piedi di una grande montagna e fa molti tipi di miele dai nomi speciali: santoreggia, stregoni, sulla, trifoglio.
Ora che è molto anziano e non ricorda più, è sua figlia Anna a essere diventata apicultirce e allevatrice di api regine. Vivono insieme, Anna insieme a mamma Ada, ma – si sa – mamma e figlia litigano spessissimo: litigano di giorno e di notte, pure nei sogni. Fino a quando un bambino, arrivato per caso, cambia la vita a tutti…
L’allevatore di regine è uno spettacolo che racconta di api, faggete, Alzheimer ma soprattutto di affetto, meraviglia e storie d’amore: quella di un’ape verso il suo fiore, quella di una donna verso un albero, e di un vecchio uomo che sta per andarsene per tutto ciò che di prezioso ha intorno. Senza mai perdere il sorriso.
Bibliografia minima
Maurice Maeterlinck, La Vita delle api, Rizzoli
Jurgen Tautz, Il ronzio delle api, Springer Verlag
Karl Von Frisch, Il linguaggio delle api, Bollati Boringhieri Cinzia Scaffidi, Il mondo delle api e del miele, Slow Food Editore
L’autore del testo è FRANCESCO NICCOLINI
Drammaturgo e scrittore, alterna teatro drammatico e teatro di narrazione, sia per il pubblico adulto che per quello bambino.
È al suo secondo lavoro con il Teatro Lanciavicchio (il primo è stato Fontamara, premio Silone 2019): dopo lupi, farfalle, stelle e boschi, si dedica alle api. È la nuova escursione nel mondo della natura, all’interno della sua produzione di teatro ragazzi, che negli ultimi undici anni lo ha portato a vincere quattro Premi Eolo.
Negli ultimi anni, per il pubblico dei più giovani ha pubblicato anche Il lupo e la farfalla (Mondadori, premio Laura Orvieto 2019) e Il piccolo Aron e il signore del bosco (Carthusia).
www.francesconiccolini.it
L’ALLEVATORE DI REGINE
è diventato un romanzo per ragazzi!
Scritto da Francesco Niccolini
Illustrato da Sonia Maria Luce Possentini CARTHUSIA edizioni