TEATRO STABILE D’ABRUZZO
in collaborazione con TEATRO LANCIAVICCHIO
presenta
IL RE MUORE di Eugène Ionesco
con Cristina Cartone, Stefania Evandro,Tommaso Di Giorgio, Alberto Santucci,
Rita Scognamiglio, Giacomo Vallozza
scenografie Valerio Babbo Ivan Medici / Scenotecnica Lanciavicchio
costumi Stefania Evandro /Scenotecnica Lanciavicchio
musiche originali Maestro Giuseppe Morgante
foto di scena Alessandra Sabatini
regia Antonio Silvagni
con uno sguardo di Elena Bucci
“Sono salito al trono due minuti e mezzo fa… Non ho avuto neppure il tempo di dire bah!
Non ho avuto il tempo di conoscere la vita …
Non ne ho avuto il tempo,non ne ho avuto il tempo…” Bérenger in ‘Il Re muore’
Bérenger, il sovrano dell’Universo non sa ancora che dovrà morire; il re ha un regno, un medico, una serva e due mogli, che fanno di tutto per annunciargli la fine imminente. Lui è ostinato e cocciuto, non intende cedere agli eventi dal momento che non è stato lui a deciderli, continua a dare ordini all’intero suo mondo, mentre tutto intorno si sgretola e cade a pezzi, nessuno obbedisce più, né esseri umani, né cose.
Una grande e frizzante metafora dell’esistenza umana e della fragilità del potere, un testo teatrale senza tregua con ritmi incalzanti e dialoghi sferzanti che mette in scena un microcosmo grottesco ma spietatamente vero, di paure e sentimenti tanto esagerati quanto umani.
Una straordinaria tragicommedia questa di Ionesco che come ha scritto Martin Esslin: “non è un’allegoria” ma “ è un’immagine poetica della condizione umana…Una commedia profonda e bellissima… Un capolavoro della letteratura drammatica moderna”.
Il testo di Ionesco rende possibile la scrittura in scena di una transizione, un momento di passaggio, un cambiamento al quale non si è mai veramente pronti.
E’ il dramma dell’uomo inteso come soggetto, inteso come umanità ma anche come società. Una società in disfacimento progressivo, alla presenza di segnali della natura sempre più frequenti e intensi, e la volontà umana di non di ascoltarli, di non vederli e di non agire per tempo: tutto questo è il nostro Re che muore.