PROGETTO INTERCULTURA
“Sto partendo come un emigrante nordafricano o come un qualsiasi ragazzo che vuole conoscere il mondo?”
Salah Methani- Mario Fortunato, Immigrato, Theoria, Roma, 1990.
Il Lanciavicchio negli ultimi anni ha intrapreso un potenziamento delle offerte rivolte ai cittadini della Marsica con particolare riferimento al mondo della scuola, ideando e realizzando progetti di più ampio respiro e di maggiore diffusione sul territorio. Partendo sempre dal presupposto che il teatro deve anzi farsi strumento di ‘invasione’ in territori dimenticati e distanti, o problematici, il gruppo di lavoro del Lanciavicchio guidato da Antonio Silvagni, si è impegnato nel Progetto Intercultura per agire e creare percorsi artistici e culturali attraverso lo strumento del teatro sul tema del recupero della memoria in una sua funzione educativa: il Lanciavicchio ha inteso costruire una riflessione a più voci sui profondi mutamenti sociali e antropologici che il territorio abruzzese e marsicano soprattutto sta subendo in conseguenza del massiccio arrivo di immigrati e cittadini stranieri che a vario titolo sono diventati nostri concittadini. Il Progetto Intercultura ha inteso interrogare e stimolare il territorio abruzzese non intorno alla ‘questione, relativamente nuova per l’Italia, dell’immigrazione ma intorno al ‘come la nostra società si è preparata o quanto sia pronta a rispondere alle domande che i nuovi arrivati, già solo con la loro presenza, ci pongono; quanto siamo pronti a capire, ad accogliere, a ospitare; quanto siamo pronti a riflettere sulla relatività della nostra cultura locale o europea rispetto ad un concetto più vasto di umanità.
Il Lanciavicchio si è posto l’obiettivo di avviare attraverso strumento e lo stimolo dell’azione teatrale e culturale un processo di educazione all’alterità, che sia in grado di scongiurare modelli di assolutizzazione della propria identità: tale impegno rispettando i criteri e le motivazioni proprie dell’educazione interculturale e alla mondialità, non ha inteso rivolgersi alle minoranze che arrivano ma al contesto che riceve, che deve essere educato e stimolato ad una cultura dell’accoglienza e al rispetto della diversità.
Il luogo in cui si è svolta questa prima fase del Progetto Intercultura è il Granaio del Principe all’interno dell’ex Parco Torlonia oggi sede dell’ARSSA in Avezzano: non un teatro quindi ma un luogo ‘storico’ nella memoria marsicana, abitazione del principe che ha dominato in questa terra fino alle lotte contadine degli anni cinquanta, terre ora lavorate per la maggior parte da lavoratori di recente immigrazione, per lo più extracomunitaria.
Il Progetto Intercultura ideato dalla Cooperativa Teatro Lanciavicchio nel territorio abruzzese si è realizzato in collaborazione con Eti, Atam, Università dell’aquila, Regione Abruzzo e Comune di Avezzano e Istituzioni scolastiche del territorio.
Il progetto nei mesi di novembre e dicembre 2004 ha coinvolto a più livelli il territorio della Marsica realizzando :
- La Tavola rotonda ‘Intercultura e Arte. Strumenti per la conoscenza’ in collaborazione con L’Università di L’Aquila. Sono intervenuti: Antonio Silvagni, direttore artistico della Cooperativa Lanciavicchio che ha presentato l’intero Progetto Intercultura, la scrittrice Vanna Cercenà, autrice di testi e romanzi di letteratura per ragazzi con specifiche valenze interculturali, il Prof. Vaccarelli Docente di Pedagogia Interculturale dell’Università dell’Aquila; inoltre Presidi e Direttori Scolastici, studenti della Facoltà di Scienze della Formazione di L’Aquila e le associazioni del territorio.
- Un Incontro con la Letteratura destinato agli studenti delle Scuole Superiori con il Prof. Trequadrini della Cattedra di Letteratura per l’infanzia dell’Università dell’Aquila e la scrittrice di romanzi per l’infanzia e la gioventù Vanna Cercenà , autrice del testo ‘Mai più Crociate’ dal quale è stato tratto l’ultima produzione della Cooperativa Lanciavicchio.
- La Prima Nazionale e venti repliche del nuovo spettacolo realizzato dal Teatro Lanciavicchio ‘Mai più Crociate. Ovvero l’avventurosa storia di Riccardo Cuor di Cavallo’ . Allo spettacolo hanno partecipato circa 2100 spettatori tra studenti delle scuole elementari e medie inferiori e pubblico misto.
- Otto laboratori in quattro direzioni didattiche della città di Avezzano per 32 incontri complessivi. Il percorso laboratoriale “io e gli Altri” ha proposto attraverso tecniche teatrali che fanno riferimento alla teoria e alla pratica del teatro dell’Oppresso del brasiliano Augusto Boal, delle elaborazioni di testi di letteratura per l’infanzia imperniati sul tema dell’incontro tra culture; tali testi sono stati concordati con il Prof. Franco Trequadrini, docente di Storia della Letteratura per l’infanzia dell’Università di L’Aquila. L’utilizzo delle semplici ma efficaci tecniche di intervento del teatro di Boal consente senza dubbio al bambino di percepirsi realmente nella parte dell’altro, non attraverso una innocua finzione ma mediante un reale ‘sentire’o ‘essere’ nella condizione dell’altro, o meglio ancora ‘essere l’altro’.
- Tre percorsi laboratoriali in tre scuole superiori della città di Avezzano per 15 incontri complessivi sul tema dell’intercultura. Laboratori teatrali ‘Io in valigia’ Tre percorsi laboratoriali in tre scuole superiori della città di Avezzano per 15 incontri complessivi. Le tematiche dei laboratori hanno preso spunto da testi di ‘letteratura della migrazione’, veri e propri materiali di riferimento per le azioni sceniche da costruire e le improvvisazioni a tema. I testi di letteratura non hanno compreso solo gli autori italiani emigrati all’estero, ma soprattutto autori che sono tuttora presenti in Italia emigrati da diversi paesi d’origine: Moussa Ba Saidou , Bouchane Mohamed, Salem Salwa.