ULTIMO SPETTACOLO della STAGIONE LA PROSA DI MATTINA
Teatro Lanciavicchio
Comune di Avezzano
Teatro Stabile d’Abruzzo
IL RE MUORE
matinée per le scuole
giovedi 14 aprile ore 10,00
con Cristina Cartone, Tommaso Di Giorgio, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Giacomo Vallozza
progetto scenografie Valerio Babbo
realizzazione scenografie Scenotecnica Lanciavicchio/Ivan Medici
progetto e realizzazione costumi Scenotecnica Lanciavicchio/Stefania Evandro
musiche originali composizione e registrazione
Maestro Giuseppe Morgante
tecnico luci Davide Fedele
macchinista Ivan Medici
foto di scena Alessandra Sabatini
organizzazione Maurizio Sacchetto
regia Antonio Silvagni
Un re prepotente e egocentrico che non vuole accettare il destino, pretendendo di rendere suddito anche l’inconoscibile e inevitabile fato.
Un testo brillante e divertente, pieno di colore e di ritmo, che mette in scena un microcosmo grottesco ma spietatamente vero, di paure e sentimenti tanto esagerati quanto umani.
Bérenger, il sovrano dell’Universo non sa ancora che dovrà morire; il re ha un regno, un medico, una serva e due mogli, Marie e Marguerite che fanno di tutto per annunciargli la fine imminente. Lui è ostinato e cocciuto, non intende cedere agli eventi dal momento che non è stato lui a deciderli, e non vuole ammettere che il destino è il vero sovrano dell’universo e molto più potente di lui.
Il testo di Ionesco rende possibile e immediata la scrittura in scena di una transizione, un momento di passaggio, un cambiamento al quale non si è mai veramente pronti. E’ il dramma dell’uomo inteso come soggetto, inteso come umanità ma anche come società.
Una società in disfacimento progressivo, alla presenza di segnali della natura sempre più frequenti e intensi, e la volontà di non di ascoltarli, di non vederli e di non agire per tempo: tutto questo è il nostro Re che muore. Mentre la messa in scena dell’opera sarà fedele alle indicazioni dell’autore – supportate e amplificate dalle nuove tecnologie audiovideo- l’attualizzazione del testo di Ionesco avverrà direttamente nella rielaborazione dello spettatore contemporaneo, così immerso in una società in dissolvimento da poter leggere l’opera in tutta la sua feroce attualità.
Bérenger continua a dare ordini all’intero suo mondo, mentre tutto intorno si sgretola e cade a pezzi, nessuno obbedisce più né esseri umani, né cose. Una grande e frizzante metafora dell’esistenza umana e della fragilità del potere, un testo teatrale senza tregua con ritmi incalzanti e dialoghi sferzanti. Una straordinaria tragicommedia questa di Ionesco che come ha scritto Martin Esslin: “non è un’allegoria” ma “ è un’immagine poetica della condizione umana…Una commedia profonda e bellissima… Un capolavoro della letteratura drammatica moderna”.
info 3342578164