Ambient’Arti è un appuntamento con l’arte in un borgo avvolto dal sogno della memoria e immerso in un processo di costruzione del futuro.
Ambient’Arti è l’arte di ricordare un luogo e le persone che lo hanno attraversato e insieme l’arte di costruire un ipotesi di sviluppo legato all’ambiente e agli stimoli artistici e culturali della contemporaneità.
Ambient’Arti è un festival di teatro ma anche di musica, gastronomia e arti visive.
Soprattutto Ambient’Arti è un percorso per la creazione di una drammaturgia del luogo: inventare parole, immagini e suoni che lo raccontino e sogni che lo accompagnino nella progettazione del proprio futuro.
Ambient’Arti Sulle memorie del passato, un laboratorio per il futuro.
Dal 2000 al 2013 il Lanciavicchio ha contribuito al progetto di valorizzazione del territorio e dei suoi abitanti realizzato dalla Riserva Zompo Lo Schioppo e il Comune di Morino, e lo ha fatto con il mezzo che gli è proprio: il teatro.
In questi anni il Lanciavicchio ha elaborato e realizzato a Morino un progetto di Drammaturgia del Luogo utilizzando il teatro come strumento di analisi, conoscenza e comprensione del territorio: il teatro è poi diventato anche il tempo e lo spazio per restituire al territorio stesso le sue storie e i suoi personaggi, e per riscoprire un luogo – Morino Vecchio – e riavvicinarlo ad un legame emotivo con la popolazione.
Tutto questo è stato realizzato attraverso percorsi di scrittura, campus e laboratori teatrali sulle arti dello spettacolo, la presentazione di spettacoli alla popolazione e la organizzazione e realizzazione del Festival Ambient’Arti; e soprattutto attraverso le interviste agli anziani del luogo, le riprese video e la realizzazione di spettacoli con i cittadini e le cittadine.
In questi anni con il gruppo degli attori/cittadini di Morino e Grancia si sono realizzati percorsi di studio e di approfondimento della storia e delle tradizioni del paese, facendo riferimento agli anziani e ai depositari della memoria collettiva della Valle, a pubblicazioni e racconti; le storie e gli elementi raccolti oralmente sono stati poi sottoposti a rielaborazione narrativa e drammaturgica, per poi essere intarsiati nella messinscena della memoria e della sua storia individuale (a volte) e collettiva restituendo tutto questo alla popolazione stessa in una grande festa. Insieme abbiamo affrontato il tema del Viaggio e dell’Emigrazione, della Modernità nella Valle, dei Riti e Pratiche contadine legate ai cicli stagionali, del Cibo e del Matrimonio, del Terremoto e del Bosco.
Frammenti di vita che hanno avuto nuova vita.
Maria Antonietta, Silvio, Francesca, Claudia, Stefania, Roberto, Vincenza, Patrizia, Stefano, Serena e Rosaria, Giovanni, Antonella,Giovanni, Giuseppe, Rocco, Samulele e altri, sono diventati in questi anni la voce di tutti; e ancora presteranno ancora il loro corpo ad un idea, a un ricordo, ad un’immagine … che se non fosse raccontata oggi sarebbe perduta per sempre.Nel loro sudore una lacrima dal passato: di pianto e di gioia per la vita.
il Progetto Artistico: Drammaturgia del Luogo
Il Teatro, l’arte dimenticata del nostro secolo, vive luoghi remoti e solitari continuando a scavare da sempre nelle viscere della coscienza degli uomini che la visitano o l’incontrano per caso.
La funzione del Teatro è sempre stata quella di avvicinarsi all’uomo per capirlo ed aiutarlo a capire e capirsi: la sua funzione esplicita è quella di raccontare tale percorso di conoscenza e di comprensione.
Relazionarsi con un territorio attraverso il linguaggio teatrale significa raccontare le vene profonde che nutrono quella terra e che hanno scavato nel tempo strade al di sotto della superficie, al di la di ciò che è evidente di per sé.
Senza dubbio il Teatro può essere utilizzato, oggi più che mai, come strumento di comunicazione alternativo, una sorta di comunicazione differita che, passando attraverso il canale dell’astrazione, riesce a cogliere contestualmente aspetti particolari e complessivi, e a renderli ‘sensibili’ al di là della razionalità.
A volte scegliere il come è imprimere una forma al cosa si racconta: scegliere un immagine e delle parole, quelle parole, quella immagine e non altre, per rappresentare una situazione o un concetto significa scegliere un possibile destino di quella situazione o una possibile concreta alternativa.
La modalità di conoscenza differita che lo strumento Teatro ci offre è la possibilità di affrontare i problemi astraendoli dal particolare della situazione contingente e proporre delle situazioni-limite estremizzando e sintetizzando dati concreti, offrendo l’opportunità di messa a fuoco di alcune problematiche sociali attraverso la strutturazione di un “gioco drammatico”.
Creare una drammaturgia del luogo può significare scegliere parole e azioni che raccontino il proprio paese, definire un possibile destino da raggiungere e o una possibile concreta alternativa, creando una soluzione scenica che non provenga dall’alto da un antico deus ex machina, ma che sia la scrittura concreta di ciò che si è programmato per il proprio destino, una programmazione di intenti che condensi nello spazio-tempo della scena un progetto concreto di sviluppo e creazione cosciente.
Creare una drammaturgia del luogo può significare impegnarsi nel confronto creativo con il proprio paese, con i suoi problemi e le sue contraddizioni.