Voli lontanissimi e leggeri, viaggi da un mondo all’altro: da quello reale a quello dei sogni, dei desideri e dell’anima. Allungando lo sguardo dal cielo e dalle nuvole Polvere di Farfalla narra di antichi miti di creazione dell’uomo, della donna, del mondo; favole e storie che raccontano il bisogno di sentirsi al centro dell’universo e frutto di una volontà creatrice.
La storia narrata trae spunto dal mito di Alcesti e Admeto, dalla necessità di combattere ed evitare la morte, e la capacità di trasformarla in un atto d’amore.
Polvere di Farfalla parla al pubblico dell’infanzia, di un’infanzia diversa e lontana: quella di un uomo primitivo ed ingenuo che ha il desiderio di rendere il suo passaggio sulla terra unico ed affascinante, e della sua voglia di trasformare questo passaggio in un’opera d’arte della natura.
Polvere di Farfalla nasce dalla scommessa di conciliare un linguaggio semplice ed efficace con suggestioni che tra le righe parlino anche di qualcosa che semplice non è: il dissidio tra l’istinto più alto dell’uomo e le leggi della natura, il contrasto tra il desiderio di raggiungere l’infinito e toccare con la mano le ali di una farfalla, toccare la sua libertà e nello stesso momento decretarne la fine.
Un po’ come l’essenza della rappresentazione, del teatro, dell’arte.
testo e regia Stefania Evandro
con Stefania Evandro, Alberto Santucci, Daniele De Blasis, Lucia Sciarrini
luci e scenografia Scenotecnica Lanciavicchio
musiche Apocaliptica, Giuseppe Morgante
collaborazione artistica Antonio Silvagni