AQUARUM
miti e leggende del Lago Fucino
di Stefania Evandro
con Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio,
Voce del lago Alberto Santucci
Musiche Originali scritte da Giuseppe Morgante
Statua semovente realizzata da Massimo Piunti
Collaborazione artistica Antonio Silvagni
Regia Stefania Evandro
Un viaggio nel sonno della memoria
alla ricerca di una terra antica quanto il cuore dell’uomo:
i miti d’origine, le mostruosità di un tempo che nascondono sempre una vena molle,
personaggi riscavati da un passato sepolto sotto cumuli di modernità.
Antiche favole, vecchie paure, eterne dolcezze di guerrieri in viaggio verso il ricordo di sé.
AQUARUM nasce in seguito ad un studio bibliografico sui miti e le leggende che hanno abitato per secoli l’Abruzzo antico. Lo spettacolo racconta al pubblico dei più giovani, di personaggi della fantasia e della storia, di credenze e riti ancestrali tramandati per generazioni, di battaglie per la conquista dei territori, degli dei e degli eroi, personificazioni di emozioni e timori delle popolazioni dell’Abruzzo Italico.
Tutti questi elementi sono descritti all’interno di una narrazione guidata da un Piccolo Uomo: il racconto è la ricostruzione di un viaggio nella memoria di una terra, l’iniziazione di un Piccolo uomo verso la riscoperta delle proprie, dimenticate radici. Un cammino guidato dal toro sacro, animale totemico simbolo del dio Marte, protettore di alcune antiche popolazioni italiche. Un percorso di iniziazione e crescita del personaggio, attraverso la via dell’acqua, la strada della memoria e della ricerca delle proprie dimenticate origini.
Nel percorso di ricerca della propria origine, Piccolo Uomo incontrerà personaggi storici o dell’antica mitologia italica: i Guerrieri Marsi, mitici combattenti protagonisti delle guerre contro i Romani; i Ciarmatari, personaggi che dietro un modesto compenso affermavano di poter garantire l’immunizzazione al morso dei serpenti; le Maiellane, donne montanare abruzzesi dei tempi di Saturno gigantesche e guerriere, infaticabili lavoratrici mogli dei Paladini, giganteschi pastori antichi costruttori della primitive città e delle loro mura ciclopiche; la dea-maga Angizia (sorella di Medea e di Circe), che aveva scelto come sua dimora le sponde del lago Fucino e con il canto riusciva a dominare i serpenti e comandarli secondo la sua volontà; Marsia e la storia dell’antichissima città di Archippe, che venne cancellata completamente dalle acque del lago Fucino per la punizione di un dio.
La via dell’acqua lega ed annoda miti, leggende e personaggi della più antica storia delle popolazioni italiche e conduce, infine, alla fonte del tutto: la scoperta delle proprie dimenticate radici. Dalle acque emergono ancora storie, miti, leggende, frammenti di una memoria collettiva, che rischiano di scomparire per sempre.
Se qualcuno non sarà in grado di ascoltare.